IL REPARTO DI ONCOEMATOLOGIA

Il primario dott. Simone Cesaro

Ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1988 presso l’Università degli Studi di Padova. Successivamente, sempre all’Università di Padova, ha conseguito il diploma di Specializzazione in Pediatria nel 1992.

Dall’inizio della sua carriera si è sempre interessato di Ematologia ed Oncologia Pediatrica e in particolare della chemioterapia per leucemie, linfomi e tumori solidi, delle cure di supporto per contrastare gli effetti collaterali della chemioterapia, con particolare riguardo alle infezioni batteriche, virali e fungine e del trapianto di cellule staminali emopoietiche per le leucemie e tumori non guaribili solo con la chemioterapia e/o la radioterapia.

Dopo la specialità in Pediatria, nel 1993, ha conseguito una borsa di studio dell’AIL-Padova per l’attività come medico pediatra presso la Clinica di Oncoematologia Pediatrica del Dipartimento di Pediatria di Padova (allora diretta dal Prof. L. Zanesco).

Nel 1994 è risultato vincitore di un concorso pubblico per titoli ed esami per Assistente Medico Pediatra presso l’Azienda Ospedaliera di Padova.

Nel 1996 ha svolto una formazione di sei mesi a Bristol (Inghilterra) presso il Bristol Royal Hospital for Sick Children, centro all’avanguardia nel trapianto di cellule staminali emopoietiche sia per pazienti adulti che per pazienti pediatrici. Dopo il ritorno da Bristol, ha partecipato al programma di trapianto di cellule staminali emopoietiche da donatore volontario, attivato presso la Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova nel 1996, che si aggiungeva al programma già attivo dal 1983 di trapianto da donatore familiare (fratello/sorella) e trapianto da donatore autologo.

Nel 2002 è diventato Coordinatore Clinico del programma di trapianto di cellule staminali ematopoietiche della Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova.

Nel 2004 ha ricevuto la qualifica di alta specializzazione in “Infettivologia dei trapianti di cellule staminali emopoietiche”.

Nel novembre 2009, in qualità di vincitore di concorso pubblico per Direttore Unità Operativa Complessa, è stato nominato Direttore dell’Ematologia ed Oncologia Pediatrica del Dipartimento di Materno Infantile dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, carica che tuttora riveste.

È membro (o lo è stato) dei comitati scientifici di diversi gruppi di lavoro tra cui il gruppo Pediatrico Supportive Care della SIOP (Società Internazionale di Oncologia Pediatrica), i gruppi Anemia aplastica ed  Infezioni dell’EBMT (Società Europea di Trapianto di Cellule Staminali Emopoietiche), i gruppi di Trapianto di cellule staminali ematopoietiche, Infezione, Terapia di supporto, Patologia del globulo rosso, Insufficienze midollari dell’AIEOP (Associazione Italiana di Ematologia Oncologia Pediatrica). Nel 2005 e nel 2015 è stato nominato, rispettivamente, Coordinatore del Gruppo di Terapia di Supporto (dal 2005 al 2011) e Infezioni dell’AIEOP (dal 2015 ad oggi).

Nel 2010 è stato nominato Coordinatore del Gruppo di lavoro “Infectious Diseases” dell’EBMT (IDWP-EBMT) per il periodo 2010-2016 e durante tale periodo è stato un componente del Board Scientifico Europeo dell’EBMT. Inoltre, ha organizzato l’8°, l’11°, e il 18° Corso di formazione IDWP-EBMT.

Nel 2016 ha organizzato a Verona il Congresso annuale dell’AIEOP e nel 2018 ha organizzato il Congresso Pediatrico sul trapianto di cellule staminali emopoietche dell’EBMT.

La sua ricerca clinica comprende più di 300 pubblicazioni in riviste peer-reviewed, incentrate sulle infezioni batteriche e fungine dopo chemioterapia e trapianto, sulle complicanze virali dopo trapianto, sulla cura e gestione del catetere venoso centrale, sull’uso del fattori di crescita per la raccolta delle cellule staminali, sul trapianto per leucemie pediatriche, linfoistiocitosi emofagocitica, malattia di Shwachmann e aplasia midollare o altre insufficienze midollari.

Dal 1998 è stato il consulente medico italiano delle associazioni di beneficenza Paul O’Gorman Lifeline (Regno Unito) e Lifeline Italia, collaborando e fornendo consulenza ai centri di ematologia e oncologia pediatrica in Russia, Ucraina, Georgia e Kirghizistan.

Ha conseguito la qualifica italiana di Professore di seconda fascia (Associato) di Pediatria nel 2014 e di Professore di prima fascia (Ordinario) di Pediatria nel 2018, rilasciata dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Italia). 

Dal 1999 l’attenzione verso i più deboli

Era il 1999 quando è arrivata al reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Padova la segnalazione di un ragazzo di 15 anni di cittadinanza russa, affetto da leucemia mieloide cronica: il reparto ha risposto prontamente, affidando al dott. Cesaro la responsabilità di seguire il caso. All’epoca il dott. Cesaro era consulente scientifico dell’ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo). Per l’arrivo in aprile del 1999 si è preoccupato di farlo andare a prendere in aeroporto, ha trovato l’alloggio presso una casa di accoglienza del suo paese natale e ha chiesto ai volontari dell’ADMO di dargli una mano per la gestione di altri aspetti pratici. Il ragazzo, D.B., è stato sottoposto a trapianto di cellule staminali l’11/08/1999, ora è vivo e sta bene.

Questo è stato il primo paziente a cui ne sono seguiti molti altri, prima dalla Russia e successivamente dal Kirghizistan, dalla Georgia e dall’Ucraina.

Si sono rivelati importanti i contatti con la Regione Veneto per ottenere i finanziamenti delle cure, partecipando ai bandi di assistenza umanitaria.

Sotto il profilo legale è stato impegnativo nel 2008, l’arrivo da un orfanotrofio dell’Ucraina, di un bambino di 4 anni, M.D., che dopo il trapianto è stato adottato da una famiglia italiana.

Alla domanda “Perché è così interessato ai pazienti stranieri?” la risposta è “Perché noi italiani, quando non era possibile effettuare il trapianto da donatore volontario in Italia, eravamo costretti ad andare all’estero, adesso dobbiamo ricambiare”.

Quando nel 2009 si è trasferito nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Verona ha continuato la sua opera.

Pur non essendo il centro, nel primo anno,  abilitato a fare trapianti allogenici, provvedeva alle cure pre-trapianto e poi organizzava il trasferimento in centri Italiani abilitati potendo contare sulla collaborazione dei colleghi dei vari Centri.

Ma la sua passione e la sua competenza, con il sostegno dell’amministrazione dell’ospedale e dell’associazione locale ABEO Verona, gli hanno consentito in breve tempo di ottenere tutte le autorizzazioni necessarie e di effettuare l’11/11/2010 il primo trapianto ad un bambino kirghiso, K.G., di 6 anni. Dopo il primo, ne sono seguiti altri.

Nel 2013 stipula il primo accordo biennale tra l’associazione Lifeline Italia e l’Azienda Ospedaliera per il trapianto e per i controlli successivi; sul suo esempio altri centri di trapianto pediatrici in Italia si sono affrettati a fare altrettanto.

Tutte le famiglie che lo hanno conosciuto, lo ricordano con immenso affetto.